Con le case colorate di ogni sfumatura di ocra e rosso, aggrappate ai lati delle colline, i panni ad asciugare sulle banchine dei fiumi, le risaie sconfinate ai limiti della città, Antananarivo affascina il turista che vi soggiorna per la prima volta per i contrasti, i colori, il caotico passaggio di auto e carri che la differenzia dal resto del Madagascar. Il nome originario della città era Analamanga (letteralmente "foresta blu") ma nel 1610 il re merina Andrianjaka conquistò i villaggi Vazimba (Vazimba è un nome generico attribuito al gruppo che sembra aver dato luogo ai primi insediamenti in Madagascar) e vi collocò una guarnigione di 1000 uomini per difendere la zona. Costruì il suo palazzo (Rova) sulla collina più alta e ribattezzò il luogo chiamandolo Antananarivo, che significa "città dei mille" (suona meglio in francese "la ville des mille") in base al numero degli uomini che costituivano il suo esercito. I Francesi, in epoca coloniale, cambiarono di nuovo il nome in Tananarive, ma dopo l'indipendenza il vecchio nome ritornò nell'uso comune. Oggi la città è chiamata più frequentemente "Tanà". I viaggiatori occidentali vedono in genere Tanà solo di passaggio tra una parte e l'altra del palese, spesso scoraggiati dall'inquinamento, dal traffico e dalla criminalità della capitale. A chi decide di trattenersi un po' più a lungo, Tana offre però un penetrante e unico spaccato della cultura malgascia urbana.
Antsirabe fu fondata come centro sanitario dai missionari norvegesi, attratti in queste zone dal clima fresco tipico degli altipiani e delle sorgenti terapeutiche. Oggi Antsirabe è una città raffinata e tranquilla, che conserva un rigoroso aspetto coloniale. La città è attraversata da ampi viali fiancheggiati da palme e da eleganti edifici e pullula di pousse pousse (risciò) sempre pronti ad accompagnare i turisti alla scoperta dei tesori della città. I missionari norvegesi sono ancora residenti e gestiscono l'ospedale cittadino.
Morondava è una tranquilla cittadina sul mare, situata nel cuore del territorio Sakalava una delle più importanti tribù del Madagascar che, proveniente dalla costa sud est dell'isola, creò in breve tempo un potente regno, il Menabe. I Sakalava avevano una grandissima tradizione funeraria che si esprimeva nella cura delle tombe, alcune delle quali sono ancora oggi visibili e caratterizzate da sculture erotiche. Oltre che per le belle spiagge rosate, la città è famosa per le piccole comunità di pescatori che vi risiedono, le bellissime strade di baobab, tra cui l'Avenue du Baobab, splendido viale 15 km a nord di Morondava, fiancheggiato da imponenti esemplari di Adansonia grandidieri ed i suggestivi dintorni, come il Parco Nazionale di Tsingy De Bemaraha e la Riserva forestale di Kirindy. Morondava gode di uno dei climi più miti di tutto il Madagascar, con dieci mesi di calde giornate di sole temperate da piacevoli brezze marine. Il periodo meno indicato per visitare la zona è quello da metà gennaio a metà marzo, poiché molti luoghi circostanti sono inaccessibili a causa delle piogge.
Il Parc National des Tsingy, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, presenta una superficie di 66.630 ettari che ne fa una delle più estese e più spettacolari aree protette del Madagascar. Il territorio si divide in due parti: i Grands Tsingy a nord e i Petits Tsingy a sud, nei pressi del villaggio di Bekopaka e più facilmente raggiungibili. In entrambe le aree la maggior attrazione è costituita dai Tsingy, pinnacoli calcarei che sono stati plasmati dal vento e dall'acqua nel corso dei secoli, la cui struttura ricorda quella di un labirinto. Alcuni di questi pinnacoli si elevano nel cielo per diverse centinaia di metri e benché esistano formazioni simili anche in altre parti del Paese, i Tsingy de Bemaraha sono i più grandi.
Pernottamento e prima colazione. Arrivo ad Antananarivo, accoglienza aeroportuale e trasferimento all'hotel Au BoisVert o similare.
2° GIORNO - 2° giorno – ANTANANARIVO/ANTSIRABE/MIANDRIVAZO
Mezza pensione. Partenza in direzione Antsirabe alla scoperta dei paesaggi tipici e multicolore. 170 km - circa 4 ore di percorso (strada asfaltata). Lungo il tragitto per Antsirabe, si attraversa la regione Imerina ricca di risaie, con i tipici villaggi dalle tradizionali casette in mattone rosso. Sosta ad Ambatolampy, il villaggio dove vengono fabbricate le caratteristiche pentole in alluminio per effettuare la visita di un laboratorio. Nel pomeriggio si prosegue per la "strada delle mimose" verso la città termale di Antsirabe (in malgascio"luogo ricco di sale"). Il nome deriva dalla presenza di sorgenti calde scoperte nel XIX secolo da missionari norvegesi. In questo luogo a circa 1200 mt di altezza s.l.m., con temperatura più rigida rispetto alla media, all'epoca della colonizzazione francese sorgeva un centro termale in stile "Belle époque". Se le condizioni meteo lo permettono, si sale sui tipici "pousse-pousse" (carretti trainati a mano). In alternativa partenza in auto per visitare gli atelier dell'artigianato locale: cappellai, sarti. Sistemazione al Couleur Café o similare.
3° GIORNO - MIANDRIVAZO/MORONDAVA
Mezza pensione. In prima mattina, partenza in direzione Ovest per raggiungere la costa di Morondava (485 km, circa 7 ore di auto), la città dei Sakalava ora abitata dai Vezo, un popolo di pescatori. Sosta a Miandrivazo che in Malgascio significa "dove si aspetta la propria moglie"; la guida racconta il significato e la storia del luogo. Nel pomeriggio proseguimento attraverso la savana ed il paesaggio semidesertico dell'Ovest fino a raggiungere nel tardo pomeriggio la città di Morondava. Sistemazione al Palissandre Côte Ouest Resort& Spa o similare.